Spesso pensiamo ai santi come irraggiungibili, ma Santa Rita ci dimostra il contrario, perché è lei stessa che arriva da noi quando ne abbiamo bisogno. Ci è vicina, ma soprattutto ci invita a seguirla e ci mostra la strada per raggiungere la santità. Quella che possiamo, anzi dobbiamo, costruire ora, giorno dopo giorno, proprio come ha fatto lei.
“Tutti noi siamo stati chiamati a crescere nella fede, ad approfondire il rapporto con il Signore, a capire cosa vuole dire essere cristiani. La liturgia ci ricorda due dimensioni essenziali dell’essere cristiano: santità e profezia”.
Così ha detto nella sua omelia il Vescovo agostiniano, Mons. Luis Marín de San Martín, sottosegretario al Sinodo dei Vescovi, che ha presieduto la Santa Messa, in occasione dell’Incontro Generale della Pia Unione Primaria Santa Rita.
Diventare Santi
“Lo Spirito Santo ci muove, ci spinge, ci chiede anzitutto la santità. Un santo, infatti, è chi s’identifica esistenzialmente con Cristo, partecipando alla sua realtà, al suo essere, senza perdere la propria individualità, ciò che ciascuno è. E questo è possibile solo nell’amore, che unisce e moltiplica, che fonde e rispetta l’unicità personale. La realtà in cui viviamo pone una sfida formidabile: essere testimoni del Vangelo nel mondo oggi e adesso, come lo fu coraggiosamente Rita”.
Diventare Profeti
“Da qualche tempo il Papa insiste sul fatto che oggi più che mai abbiamo bisogno di profeti, cioè ‘uomini e donne di speranza’, sempre ‘diretti’ e mai ‘deboli’.
Che cos’è un profeta? Lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, annuncia la speranza e la salvezza specialmente ai poveri ed esclusi e si dedica al servizio di tutti, senza privilegi o esclusioni. Il profeta, in breve, accetta in se stesso la volontà del Padre e s’impegna a testimoniarla fedelmente agli altri. Ne abbiamo bisogno”.
“Rita, santa e profetessa, continua a parlarci. E ci dice che, nonostante le difficoltà presenti, in questi tempi così provati, se siamo consapevoli della chiamata di Dio in Cristo per opera dello Spirito, l’orizzonte è sempre e senza dubbio un orizzonte di speranza”.